E LE OSSERVAZIONI AL PIANO TERRITORIALE DEL PARCO NATURALE REGIONALE «FIUME OFANTO»?

Per l’Org segnalare il rischio sulle carte del rischio non è sufficiente per evitare sciagure ai visitatori e agli agricoltori…

 

Si è tenuto l’incontro con i progettisti dell’Ente Parco e la Provincia di Barletta Andra Trani (BAT) sulle osservazioni definitive al Piano territoriale del Parco naturale regionale «fiume Ofanto» (Ptpnr). Si è discusso anche delle osservazioni dell’Ordine dei geologi della Puglia (Org) inviate lo scorso 8 ottobre a firma del presidente dell’Org, Giovanna Amedei, in merito al parere tecnico dello stesso Ordine e relative alle Norme tecniche di attuazione allegate al Ptpnr in corso di valutazione.

 

Le osservazioni inviate e riguardanti la pericolosità idraulica del fiume nei confronti di visitatori e agricoltori che occupano i terreni prossimi al fiume sono state soddisfatte, questo quanto asserito dallo stesso Ente Parco, dall’aggiornamento delle carte del rischio ad opera dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino meridionale. Durante l’incontro si è quindi ribadita la responsabilità di eventuali eventi disastrosi nei confronti di chi entra nell’area Parco e le competenze dell’Ente Parco che, correggendo il tiro, ha annunciato la necessità di posizionare una cartellonistica adeguata in grado di informare sulla pericolosità idraulica del fiume. Un numero elevato di osservazioni, in totale ne sono pervenute circa 140, che hanno visto apportare piccole modifiche e rettifiche alla precedente perimetrazione restando la consapevolezza che ad oggi l’Ente Parco non è in grado di poter identificare quali siano le proprietà private e quali i terreni demaniali prendendo l’impegno di poter incaricare una società esterna che possa chiarire in modo definitivo l’aspetto catastale delle proprietà.

 

L’Ordine dei geologi della Puglia (Org) sottolinea come segnalare il rischio sulle carte del rischio non è sufficiente per evitare sciagure ai visitatori e agli agricoltori; occorre invece una formazione accurata a quanti vivono l’area e una presenza costante sul territorio che informi ed eviti che si coltivi nell’alveo attivo del fiume. Il Parco è una realtà molto complessa poiché deve poter conciliare i diversi aspetti della sostenibilità ambientale rappresentando l’unico esempio, sull’intero territorio nazionale, di tutela del territorio e di sviluppo delle attività agricole. L’Org si pone pertanto come Ente in grado di attuare una vigilanza attiva sul territorio regionale affinché non si creino sperequazione d’interessi con le attività economiche ed imprenditoriali che producano danno al territorio rivendicando una posizione di priorità tra le figure da coinvolgere nelle strutture tecniche di gestione dell’Ente Parco invitando gli iscritti ad ergersi sentinelle del territorio del Parco per informare e prevenire scenari forieri di possibili tragedie.

 

L’incontro ha visto affrontare altri temi importanti che hanno riguardato la necessità, attraverso la messa in atto di progetti specifici, di rinaturalizzare il fiume Ofanto nonché l’interesse sulla dinamica tra il Piano del Parco e il Contratto di fiume con la creazione, a titolo sperimentale, di un protocollo comune tra il Ministero della transizione ecologica e la Provincia BAT per il raggiungimento di obiettivi comuni di sviluppo sostenibile con l’intento di poter coniugare le esigenze degli agricoltori in un «Parco agricolo multifunzionale» con le esigenze di un Parco naturale.

Il Piano ora passa alla Regione per l’approvazione definitiva.

 

Per interviste:

Giovanna Amedei (3476262259) – Presidente Ordine dei geologi della Puglia

Elsa Sciancalepore (3667050179) – Addetto stampa Ordine dei geologi della Puglia

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